I palermitani bocciano la città
Un giudizio al ribasso, con una critica diretta alla pubblica amministrazione, per le sue risposte «insoddisfacenti» rispetto a una effettiva governance del territorio. A partire da alcuni dati: il 92 per cento è insoddisfatto per la pulizia, il 95 per cento per la gestione dei parcheggi e per il mai risolto problema del traffico, l´84 per cento boccia il sistema dei trasporti urbani.
A sondare il livello di tolleranza dei palermitani, rispetto allo standard della vita in una città come Palermo, un tempo metropoli internazionale e accogliente, oggi città sciatta e malandata, copia sempre più sbiadita dei fasti della bella epoque, ci ha pensato la Fondazione Sabir, già promotrice dell´indagine «Soddisfatti di essere siciliani» lanciata a giugno.
Questa volta la Fondazione Sabir, ha commissionato all´istituto di ricerca Demopolis un´indagine che passa in rassegna in dettaglio i problemi di Palermo (dopo toccherà a Catania),sia sociali che strutturali, mette a fuoco i disagi più avvertiti, analizza le richieste, quartiere per quartiere. L´istituto di ricerca ha sondato, tra l´1 e il 14 ottobre, 1.210 palermitani sottoponendo loro alcuni quesiti: dal grado di soddisfazione per i servizi, alle priorità da affrontare. Ne è venuto fuori un grido d´allarme accompagnato anche da precise richieste.
Tra le dieci priorità sulle quali bisogna investire per i palermitani ci sono: nuove opportunità di lavoro per i giovani (70 per cento), soluzioni per il traffico, la viabilità e i parcheggi (67 per cento) pulizia della città e migliore gestione dei rifiuti (64 per cento), potenziamento del trasporto pubblico (59 per cento), lotta alla criminalità e al racket (52 per cento).
La maggioranza dei palermitani ritiene che la qualità della vita nel capoluogo negli ultimi cinque anni sia rimasta invariata (42 per cento) o è addirittura peggiorata (38 per cento) con il segmento, femminile più critico rispetto al dato medio. Se crisi economica e costo della vita sono il problema comune di cui si lagna il 57 per cento del campione, è però la disoccupazione giovanile in assoluto il tormento che assilla l´82 per cento dei palermitani. Insicurezza urbana e criminalità rappresentano il terzo dei malanni di cui è affetta Palermo, secondo il 40 per cento degli intervistati.
Nell´elenco delle altre preoccupazioni di ordine sociale entrano pure inquinamento e carenza di alloggi popolari. Tra i problemi strutturali sott´accusa tutti i principali servizi pubblici, esclusa la gestione dell´acqua: il servizio idrico, un tempo tra le emergenze croniche col detestato cliché dell´erogazione nelle case a giorni alterni e a fasce orarie, oggi è percepita come «buona» dal 65 per cento dei palermitani. Così come sono ritenute valide dal 43 per cento degli intervistati le iniziative culturali e di spettacolo. Ma solo il 24 per cento è soddisfatto dai servizi socio sanitari.
In otto circoscrizioni su otto, i rifiuti rappresentano il primo disagio avvertito dalla popolazione. Si passa dal 60 per cento di insoddisfatti nel centro storico e nel quartiere Libertà, a un picco del 78 per cento di cittadini che si lamentano per l´accumulo di immondizia a ogni angolo di strada tra Oreto, Brancaccio-Ciaculli e Villagrazia. Nella hit parade dedicata al decoro urbano, fa il suo ingresso un nuovo dato, tra gli indici negativi: la presenza di troppi escrementi di animali per strada, segnalata dal 76 per cento della gente intervistata nelle circoscrizioni Oreto, Brancaccio, Ciaculli, Villagrazia e anche dal 63 per cento degli abitanti dei quartieri Cuba, Santa Rosalia, Borgonuovo, Uditore, Noce e Zisa.
Le auto in doppia fila sono un incubo in sei quartieri su otto. Mentre lo spaccio di droga lo segnala il 47 per cento dei cittadini che vivono tra Brancaccio, Ciaculli, Settecannoli e Falsomiele, che convivono anche con un problema di scarsa illuminazione pubblica.