L’annuncio della Fondazione Sabir a Palermo
Treno veloce Catania-Palermo, c’è il progetto di fattibilità
PALERMO. «ll progetto di fattibilità è pronto: se avessimo un mandato da parte delle istituzioni potremmo mettere mano al progetto esecutivo per poi dare il via alla cantierizzazione dell’opera». A parlare è l’avvocato Carmine Caprì, Presidente della Fondazione Sabir che ieri,nell’aula convegni della facoltà di Architettura, ha discusso con gli urbanisti il progetto della realizzazione della dorsale ferroviaria che dovrebbe collegare Palermo con Catania.
Secondo gli urbanisti, infatti, le due aree metropolitane dell’Isola dovranno dotarsi di metropolitane urbane ed e extraurbane tali da collegare, ad esempio, Palermo con Capaci o Catania con Adrano e Randazzo.
«Nel progetto – spiega Caprì – sono contenute piccole opere che permetteranno di contenere la nuova capacità di spostamento realizzata grazie alla dorsale. L’idea è quella di agevolare gli spostamenti che oggi sono quasi un incubo. Basti pensare che il treno impiega quasi cinque ore per coprire il tratto che va da Palermo a Catania». «Per questo- ha precisato l’urbanista Francesco Russo – pensiamo che sarebbe necessario dotare la linea ferroviaria di due adduzioni costituite da un sistema metropolitano che assicuri collegamenti ogni 15 minuti».
Un progetto, quello della fondazione Sabir, contrapposto a quello presentato dalle Ferrovie dello Stato che invece vorrebbero realizzare il collegamento costruendo una galleria di 40 chilometri dentro i Nebrodi, con un costo di oltre quattro miliardi di euro. «Noi – spiega ancora l’awocato Caprì- non abbiamo inventato nulla, ma solo recuperato l’idea di riutilizzare la vecchia strada romana collegando Catania con Enna e Caltanissetta e chiudendo la via su Palermo. Ci sembra una maniera più utile per infrastrutturare la Sicilia e non lasciare ai margini territori importanti. Inoltre il nostro progetto costa meno della metà di quello presentato dalle Ferrovie».
L’obiettivo finale è quello di ridurre i tempi di percorrenza della tratta ferroviaria Palermo-Catania dagli attuali 300 minuti a 150 in soli due anni per poi ridurli a 100 minuti circa in cinque anni grazie alla realizzazione della dorsale. «Il costo stimato per l’ultima fase del progetto – conclude Caprì – è di circa 2,5 miliardi di euro, reperibili dai fondi 2007- 2013. Ma la cosa principale è che il nostro piano prevede anche collegamenti con treni in coincidenza per capoluoghi come Enna, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa e Trapani».