I Siciliani, orgogliosi delle origini ma insoddisfatti
PALERMO. Il fascino dell’ossimoro siciliano trasposto in numeri dà un unico risultato: l’inconfutabile contraddizione fra un orgoglioso senso d’appartenenza e la lucida critica di alcuni tratti della propria identità. Ragioni e motivazioni che dividono i siciliani traspaiono dai risultati della ricerca sulla sicilianità dell’istituto Demopolis, commissionata dalla Fondazione Sabir e presentati ieri a Palermo, 4 giugno, nella cornice liberty di Villa Igea.
Sentendosi più siciliani che italiani ed europei, per più della metà (54%), gli oltre 1600 abitanti dell’Isola interpellati dall’istituto di sondaggi, parlano di sé stessi mescolando crudelmente pregi e difetti. Dopo la conferma dell’ospitalità (71%) come primo elemento caratterizzante, ammettono come preponderante tratto identitario un’insufficienza: si tratta del rispetto delle regole e del senso civico (67% e 59%) che non riescono ad attecchire nelle coscienze anarchiche di chi descrive pur sempre se stesso. La sicilianità trasposta invece nella quotidianità del vivere sociale, secondo gli intervistati, diventa un mix di insoddisfazioni che mette al vertice delle bocciature il sistema dei trasporti e della viabilità (91%), i servizi sociali (83%), la sanità (80%) e l’ambiente (71%).
Eppure, a fronte di questo “malfunzionamento costitutivo”, tre abitanti su quattro si dicono orgogliosi di far parte di una terra bella e dannata. Ciò che richiama una sorta di ottimismo della volontà.
La ricerca assegna un posto anche alle motivazioni che convincono i siciliani a restare: la famiglia, gli affetti e l’irrinunciabile piacevolezza del clima, hanno la meglio sul 61% degli interrogati, decisi a non lasciare la Trinacria neanche per una buona opportunità di lavoro.
La ricerca va oltre la soddisfazione di una semplice curiosità e sarà utilizzata anche dalla Fondazione
che ha già in mente un progetto preciso: essere propositivi con idee e progetti fattibili.
Vi è l’auspicio che il sondaggio si riveli, infine, quasi come un promemoria per le future amministrazioni, provinciali, comunali e regionali siciliane.